Agenda 2030: breve excursus
Nel precedente articolo “Eventi aziendali sostenibili” ho già introdotto l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, documento e perfetta sintesi di un lungo processo di cooperazione internazionale.
Il concetto di consumo sostenibile diventò centrale nelle politiche internazionali a partire dal 1992, in occasione del Summit della Terra, la prima Conferenza Mondiale sull’Ambiente. Successivamente fu ripreso nel 2012 a Rio+20 durante la Conferenza dell’ONU sullo Sviluppo Sostenibile.
Negli anni successivi, le Nazioni Unite coinvolsero: imprese, istituzioni e ONG. La collaborazione tra questi, nel 2015, portò all’identificazione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile – Sustainable Development Goals SDGs, con 169 target e oltre 240 indicatori.
Gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile sono il prosieguo degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
Gli obiettivi illustrati nell’Agenda 2030 prendono in considerazione le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica, sociale ed ecologica.
E’ chiaro, quindi, che il discorso sulla sostenibilità non investe solo il settore ambientale, come generalmente si è portati a credere, ma è una questione molto estesa che investe tutte le dimensioni dello sviluppo.
Oggi c’è una maggiore consapevolezza. Governi, leader e aziende sono consci della profonda crisi ambientale, sociale ed economica. È urgente cambiare il modello di sviluppo. La sfida è impegnativa e richiede provvedimenti a livello internazionale.
Le imprese protagoniste: impatto e transizione
A tal proposito, meritano la nostra particolare attenzione due dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030:
- il N° 9 Imprese – Innovazione – Infrastrutture
Costruire un’infrastruttura resiliente. Promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile.
Lo sviluppo industriale e tecnologico, se inclusivo e sostenibile, è la prima fonte che genera reddito. Esso permette un aumento del tenore di vita delle persone e un’industrializzazione nel rispetto dell’ambiente.
- Il N°12 Consumo e Produzione responsabili
Le imprese dovranno essere spronate a una gestione aziendale sostenibile. Gli acquisti pubblici dovranno rifarsi ai criteri di sostenibilità.
Spesso, ci si dimentica che le risorse consumate dalla popolazione mondiale sono più di quelle che gli ecosistemi sono in grado di fornire. Affinché lo sviluppo sociale ed economico possa avvenire in un quadro di sostenibilità, la nostra società dovrà modificare, in modo radicale, il proprio modo di produrre e consumare beni.
In un sistema molto complesso, le imprese hanno un ruolo centrale e risultano essere il traino di questa grande trasformazione.
Non sono poche le aziende virtuose ma la transizione verso nuovi schemi di produzione e di consumo è difficile. Modificare modelli non sostenibili e creare le condizioni per affermarne di sostenibili richiede studio, analisi e monitoraggio in ambito sociale, etico, economico, finanziario, motivazionale, nonché la necessità di impostare forme alternative di produzione, distribuzione e logistica.
In una fase di transizione non semplice, molte sono le Aziende che hanno fatto scelte volte alla sostenibilità, rendendo concreto il loro impegno ambientale e sociale: piantando alberi, adottando un bosco o un alveare
Responsabilità Sociale d’impresa.
Parlando di Agenda 2030, non si può non fare un cenno alla Responsabilità Sociale d’impresa.
Cos’è?
La Responsabilità Sociale d’impresa può essere definita come l’integrazione volontaria da parte di un’azienda profit dell’impatto sociale ed ambientale nelle attività commerciali e nelle relazioni, formali e informali, con gli stakeholders.
Dunque, parliamo del senso di responsabilità che si assume un’Azienda nei confronti della comunità e dell’ambiente (sia ecologico che sociale) in cui opera.
Le Aziende possono affermarsi in tal senso in diversi ambiti:
- Riduzione dell’impronta climatica (emissioni di gas ad effetto serra);
- Miglioramento delle politiche del lavoro;
- Partecipazione al commercio equo e solidale;
- Attività di beneficenza;
- Volontariato nella comunità;
- Politiche aziendali a beneficio dell’ambiente;
- Investimenti socialmente rispettosi dell’ambiente;
Maggiore è la responsabilità sociale di un’Azienda e maggiore sarà il coinvolgimento della comunità e dei consumatori.
Molti sono i consumatori che scelgono proprio quelle Aziende che esprimono apertamente il loro impegno e la loro responsabilità.
Impatto sulla Meeting Industry
Come ha risposto il settore degli eventi a queste sollecitazioni?
In quale modo la Meeting Industry può fornire il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Agenda 2030?
Fermo restando una spiccata sensibilità della Meeting Industry rispetto alla Responsabilità Sociale, proverò a porre l’accento su altri aspetti ed iniziative.
Il settore dei congressi e degli eventi rappresenta un importante comparto dell’economia che, negli ultimi anni, ha contribuito in misura significativa allo sviluppo delle economie locali.
Organizzare un evento vuol dire apportare molteplici benefici ad un territorio: coesione sociale, promozione e valorizzazione di un’area, miglioramento dei servizi, riqualificazione di una zona urbana, potenziamento dei flussi turistici.
Ma, come sappiamo, gli eventi sono anche caratterizzati da una impronta ambientale molto significativa. Oggi molti operatori del settore scelgono di organizzare eventi sostenibili e a basso impatto ambientale, argomento già approfondito nei due precedenti articoli dedicati ad eventi Green e Sostenibili.
Le iniziative a favore della sostenibilità
Possiamo, quindi, affermare che il comparto degli eventi ha risposto in modo propositivo alle tematiche inerenti la responsabilità sociale e la sostenibilità promuovendo varie iniziative tra cui:
- CSR AWARD: il premio che MPI (Meeting Professionals Internationals) assegna ai soci più virtuosi.
- GRECO EXPO: Fiera virtuale su energie rinnovabili, mobilità green, turismo sostenibile, ecofood ed economia circolare.
- Festival dello Sviluppo Sostenibile: la più grande iniziativa italiana per la sensibilizzazione e mobilitazione sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale. Si articola in convegni, seminari, workshop, mostre, spettacoli, eventi sportivi, presentazioni di libri, documentari e molto altro ancora, organizzati da chiunque voglia contribuire a portare l’Italia e il mondo su un sentiero di sviluppo sostenibile.
- Ecomondo: l’evento di riferimento in Europa per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa.
- Mobydixit: conferenza nazionale sul mobility management e la mobilità sostenibile.
- Il Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale: il principale evento culturale in Italia dedicato alla sostenibilità che da anni contribuisce alla diffusione della cultura della responsabilità sociale
Quale futuro?
Probabilmente è necessario attendere. Sicuramente gli operatori dell’industria degli eventi non hanno trascurato le indicazioni dell’Agenda 2030. Come ampiamente spiegato nel primo paragrafo, la transizione non è priva di difficoltà e questo a prescindere dal settore nel quale si opera. Dobbiamo tener conto anche della dura prova di tutto il comparto dovuta alla pandemia. Il Covid ha messo a dura prova tutte le Aziende e i professionisti del settore. Migrare in un’industria degli eventi totalmente sostenibile richiede impegno di risorse, analisi del mercato e studio di nuovi format. Abbiamo intrapreso il percorso, ora non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo.